Le ville

Ultima modifica 11 luglio 2016

Cavaion e il suo territorio conservano alcune ville e palazzi che la nobiltà e i proprietari terrieri si fecero costruire soprattutto lungo le pendici del Monte San Michele, ma anche in luoghi particolari della piana, come a Cordevigo, sia per soggiornarvi in estate, sia per dedicarsi allo sviluppo delle colture agricole.
Si tratta di edifici costruiti dal XVI al XIX secolo con elementi architettonici di distinzione e in stili compositi, che divennero centri di attrazione per nuove costruzioni agricole, contribuendo a formare l’attuale tessuto urbano del centro storico di Cavaion, caratterizzato da abitazioni contornate da orti, broli, giardini e spazi verdi.

Torre Civica e Villa Trabucchi

Il complesso sorge al centro del paese, ed è caratterizzato dalla massiccia torre merlata di origine medioevale affiancata alla villa ottocentesca. La Torre rappresenta uno dei primi nuclei attorno ai quali si venne costituendo la comunità del paese; fu costruita nell’899 per concessione di Berengario I, come difesa del nucleo abitato contro le scorrerie degli Ungheri, divenne sede comunale nel 1260, fu fortificata nel 1399 dal capitano di ventura Jacopo dal Verme e dalla Serenissma e restaurata nel 1885 dopo le offese ricevute dai francesi e dagli austriaci alla fine del XVIII secolo, e divenne parte integrante di villa Trabucchi, palazzo a tre piani dall’elegante facciata con cortile, delimitato da muraglione che dà su un parco con cedri secolari.

Villa Ravignani

È una bella costruzione risalente al XVIII secolo, ma modificata in modo consistente nel 1923 e si presenta con un palazzo a tre piani recante sale interne spaziose, anche se sobriamente ornate. La villa denota linee neoclassicheggianti e possiede una torretta coronata da merli ghibellini, mentre alcuni pinnacoli movimentano la gronda aggettante.
Nel cortile antistante il palazzo, vi è un pozzo, le scuderie e una serra impreziosita da quattro statue che rappresentano le stagioni, con alcuni maestosi cedri nel giardinetto antistante. È stata restaurata recentemente.

Villa Bonazzo 

Venne edificata ai primi del secolo XVIII in stile neoclassicheggiante. Il palazzo, snello ed elegante pur nella semplicità delle forme, presenta quattro lesene con capitelli ionici che movimentano la facciata; è ricco di marmi e possiede molte finestre tra loro simmetriche, ed un balcone, che danno luce alle ampie sale di tutti tre i piani. In gronda mostra un parapetto marmoreo che sostiene quattro piccole statue raffiguranti le stagioni. Sul davanti vi è un giardino con due svettanti palme, e sulla recinzione verso la strada è inserita una lapide che ricorda la fucilazione di 4 giovani soldati il 27 marzo 1945, qui imprigionati.

Villa Trombetta 

È un imponente palazzo settecentesco posto sulle più alte propaggini del Monte San Michele, frutto di un’architettura minore, ma non per questo meno nobile. Costruito su un preesistente edificio di origine quattrocentesca, molto più ampio dell’attuale, il palazzo è a tre piani con imponenti mura coronate da merli ghibellini.
Possiede un superbo scalone in marmo rosso e alcune sale affrescate con motivi floreali e recanti bei dipinti. Davanti, sulle balze digradanti, si trova uno splendido parco con grandiosi pini.

Villa Cordevigo 

Sorge nall’antica località di Cordevigo, già insediamento romano, forse come villa-fattoria. Per la sua felice posizione, il complesso come dice il nome, è un cuore pulsante nella natura, ed infatti è immerso tra colline verdeggianti di cipressi, oliveti e vigneti che lo coronano.
La villa è stata costruita nel XVII-XVIII secolo in forme eleganti e sfarzose, su di un palazzo precedente del XV-XVI secolo, la cui facciata era rivolta ad occidente (ove adesso è il parco), e si accorda pienamente con il paesaggio collinare circostante. Il palazzo in stile rinascimentale, possiede tre piani con numerose finestre, un portale cinquecentesco e ha ai lati due corpi più bassi che racchiudono un ampio cortile, preceduto da un ombroso viale di cipressi e da un monumentale cancello sormontato da statue; nel cortile vi sono un’artistica fontana centrale e un piccolo giardino all’italiana. Sulla sinistra della villa vi sono eleganti scuderie e portici, mentre alla destra vi sono capaci cantine e magazzini. Sul retro del palazzo si trova un parco con sorgente e piante secolari, tra cui maestosi ippocastani, tassi e pioppi. Della villa fa parte la chiesetta di San Martino, cappella gentilizia costruita nel 1543, vero e proprio reliquiario di santi.
Il complesso di Cordevigo è stato per secoli, dal medioevo, al centro del feudo dei conti Lombardo, e quindi è passato ai conti Dolci Saladini De Moreschi, mentre oggi è sede di una rinomata azienda agricola.

Corti, muri, ‘introi’, pozzi e fontane
Le corti sono insediamenti di origine medioevale (secoli XIV-XV), ma sviluppatesi sorattutto dal XVI al XVII secolo, formate solitamente da una casa padronale, fortificata od arricchita con elementi architettonici ed arredi di distinzione (poggioli, mensole modanate nelle finestre, fregi, ecc.), e da case di contadini affittuari con stalle e cantine al pianoterra e le abitazioni (cucina con grande camino e camere) al piano superiore, raggiunte da scale esterne in pietra, mentre al secondo piano vi sono i "granai" dove si depositavano le granaglie e i cereali.
La corte, il cui ingresso è generalmente costituito da un arco a tutto sesto in pietra, spesso con stemma in rilievo e millesimo scolpiti in chiave, simbolo della famiglia proprietaria, possiede un "pòrtego" o "barchessa" di fianco alle case, il pozzo, l’aia ("sélese"), normalmente selciata o in terra battuta e a volte mostra una torre di difesa (la colombara; molto bella è quella di località La Colombara o la torre a Porto di Sega), negli ultimi secoli ospitante colombi, da cui il nome. Tali edifici, disposti a racchiudere uno spazio rettangolare chiuso, erano completati nella perimetrazione difensiva da muri in seregno.

Corte Villa e Corte Porto 

Il centro storico di Cavaion conserva numerose corti che hanno completato la trama medioevale degli insediamenti sulle pendici meridionali del San Michele. Pregevoli esempi di corti sono: Corte Quaranta, tra le più antiche di Cavaion; Piazzola, insediamento molto antico con origini quattrocentesche; Corte Torcolo, di origini cinquecentesche il cui nome deriva dal grande torchio che vi era installato per la pigiatura dell’uva; la corte in località Villa, cinque-seicentesca con linee architettoniche semplici ed essenziali, con scale esterne e stalle al pianterreno; Corte Porto a Sega, di cui resta solo l’arco d’ingresso e la prospicente casa-torre trecentesca, e altre corti lungo le strade per Campara e Pol; Le Colombare, antica corte, oggi ristrutturata, posta al confine con il comune di Affi, dotata di una tipica colombara, utilizzata come torre di difesa contro bande di soldati e briganti, con piccole finestre e feritoie di osservazione.
Costituiti di seregni, sassi calcarei, pietrisco di riempimento e poca calce, frutto di una lavorazione artigianale, i muri delimitano gran parte delle strade del centro storico di Cavaion e particolarmente significativi sono quelli che recintano le campagne, i fondi delle varie ville, o che sostengono i terrazzamenti.
Da menzionare sono inoltre i muri che delimitano i vari "introi". Gli introi sono dei vicoli, degli stretti passaggi pedonali, che a Cavaion collegano tra loro trasversalmente le strade del paese, originariamente disposte quasi in parallelo a seguire le balze e le pendenze del Monte San Michele. Si tratta di vicoli che presentano il tipico selciato in ciottoli a "salèso", con gradini in pietra e con caratteristiche "bombardére" per lo scolo dell’acqua, delimitati da alti muri in seregno che recintano le proprietà prospicenti.
Gli introi del centro di Cavaion sono di origine medioevale, ma nelle forme attuali risalgono al XVII-XVIII e XIX secolo. I principali sono quattro, ma possiamo aggiungervi anche la scalinata di via Garibaldi che porta da via Roma (Contrà di Mezzo) alla piazza della Chiesa: Introl della Torre, il più antico del paese che nel medioevo univa la Torre con la strada che saliva alla Bastia; Introl Soletti, settecentesco e ideale prosecuzione dell’introl della Torre; Introl del Festi, il più lungo degli introi di Cavaion che inizia in mezzo a case sette-ottocentesche ben ristrutturate; Introl Pozzetto, risalente al XIX secolo, molto suggestivo.

Cavaion presenta inoltre numerose testimonianze di architettura popolare legata all’acqua, risorsa da sempre importante per gli usi agricoli e civili. Alcune fontane con vasche e lavatoi in pietra per i panni, sono presenti nei pressi di Piazzola, mentre pozzi venivano scavati un po’ in tutte le corti e nelle contrade e ne sono testimonianza quello famoso del Pozzo dell’Amore, quelli di corte Torcolo e di corte Quaranta, quelli di villa Ravignani, di Bossema o di Villa e Naiano.

 

Consulta tra le mappe i Punti di interesse nella categoria Storia per conoscere nel dettaglio le ville e la loro ubicazione sul territorio.

Le informazioni sulle ville sono tratte da Ferrari S. (a cura di): Ville venete, la provincia di Verona - IRVV, Marsilio 2003. D. Zanetti, F. Salandini, G. Sala: Villa Cordevigo - 2010 (testo a cura di Maurizio Delibori).


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